venerdì 17 dicembre 2010

Una verticale da vacanza

Poco prima delle maggiori feste comandate (Natale, Pasqua...) vengo preso dalla smania di equipaggiarmi per fare radio in trasferta. In passate occasioni ho usato un dipolino rigido caricato con prese variabili per la scelta delle bande, ma la soluzione non è molto comoda quando si possa operare da una posizione non proprio campale. L'idea della canna da pesca non risonante con un-un alla base non mi convince troppo, ma penso che la canna in sé come supporto sia un'ottima base di partenza. Ho pensato quindi ad un sistema con radiatore in filo elettrico e trappole in cavo coassiale da incastrare o appendere su di essa, in una soluzione leggera e veloce da installare al tempo stesso.
Il supporto in mio possesso è da 7 metri (massima lunghezza disponibile presso noto grande magazzino di articoli sportivi), su cui intendo far stare elementi per 10, 15, 20 e 40, questi ultimi ottenendo la risonanza con una piccola bobina di carico.

Fase 1: le trappole
Per compatibilità con le dimensioni generali del progetto le trappole sono realizzate in cavo coassiale RG174: secondo esperienze leggibili in rete l'isolamento è sufficiente per i 100w canonici. Come supporto per avvolgerle ho impiegato del tubo in pvc per impianti elettrici di diametri compresi tra i 16 ed i 32mm.
Le dimensioni si possono calcolare con il software CoaxTrap di VE6PY. Consiglio di verificare la risonanza dei valori di L e C suggeriti attraverso una delle utility di Radioutilitario, in modo da evitare di impazzire come è successo a me quando ho fatto i calcoli inserendo i decimali della frequenza desiderata usando il separatore sbagliato (punto/virgola).
Qualche altra lezione imparata: 
  • non tutti gli RG174 hanno la stessa capacità per metro: il software di calcolo non per nulla specifica il "Belden". Ho avuto dei buoni risultati con uno marchiato Accor, che sembra essere realizzato abbastanza bene. Al contrario un altro spezzone che avevo in casa, dalla calza non altrettanto fitta, non portava agli stessi risultati, con una trappola che non voleva saperne di risuonare.
  • quando manchi "capacità" si può aggiungere uno spezzone di coassiale in parallelo alla trappola: grossomodo 1pF per centimetro, ma tenendo conto della nota sopra
La risonanza delle trappole l'ho misurata con l'analizzatore d'antenna AW-07 (simile ai più famosi MFJ-259 ecc.), che innestando un'induttanza sulla presa d'antenna può funzionare stile grid-dip meter: la frequenza di risonanza è data dal minimo ROS. Alcuni siti consigliano di tarare le trappole leggermente fuori dalla banda d'interesse, ma non mi è chiarissimo quanto lo scostamento debba essere.
Ora ho il supporto e una serie di fili e trappole: se il meteo sarà clemente spero di poter fare l'assemblaggio con le relative tarature nei prossimi giorni.

domenica 28 novembre 2010

USuRPato

Infine ho ceduto alle tentazioni da sperimentatore curioso e acquistato la USRP. Come menzionato in passato non è assolutamente un oggetto "plug & play", ma piuttosto l'equivalente nel secondo millennio di un sacchetto di componenti con cui costruire la propria radio. Il passaggio non è semplice per chi venga dal mondo delle radio come utente piuttosto che come ingegnere.
Non parliamo dell'assenza di manopole o bottoni, ma di qualcosa a livello assai più basso: per costruire un filtro non ci sono induttanze da avvolgere e compensatori da tarare, ma funzioni matematiche da popolare con parametri che, nella migliore delle ipotesi, la maggior parte di noi al massimo ricorda menzionati sul Neri.
USRP e Geremia
A questo si aggiunge la confusione tipica del mondo open source: documentazione mai scritta o riferita a versioni obsolete, messaggi d'errore criptici e ore intere passate leggendo le mailing list alla ricerca di una dritta.
Per agevolare chi vorrà imbarcarsi nella stessa impresa sto pubblicando i miei appunti su www.tarapippo.net. Sono in inglese perché non mi aspetto molto pubblico italiano -in fin dei conti sono state vendute poche migliaia di unità in tutto il mondo- ma sono a nauralmente a disposizione di chi volesse contattarmi per scambio di idee ed esperienze.

domenica 21 novembre 2010

GnuAIS su Google Maps

Qualche tempo fa avevo scoperto GnuAIS la cui interfaccia grafica però non voleva saperne di funzionare, così ho deciso di sfruttare i dati archiviati nel database locale per rappresentare la posizione delle navi su Google Maps.
Disponendo di una piattaforma LAMP (Linux, Apache, MySQL e Perl) sono bastate poche righe di Perl per far parlare tre moduli che fanno tutto il lavoro.
Il risultato è senz'altro soddisfacente per l'impegno richiesto.
Codice e qualche spiegazione in più sono disponibili su www.tarapippo.net

domenica 10 ottobre 2010

ARDF, la "caccia alla volpe" incruenta

Volete far tornare bambini qualche decina di signori di età che arrivano a sfiorare gli 80 anni? Niente di meglio di una bella "caccia alla volpe" come quella organizzata dalla sezione ARI di Roma il 10 Ottobre. Ospitata in una location stupenda, la gara si è svolta in 80 e 2 metri, popolando campi e boschetti di personaggi con apparecchiature dall'aspetto che ricordano tanto i B movie di fantascienza e alla ricerca di  trasmettitori  che  segnalano la propria sigla identificativa ad intermittenza. Le "volpi" erano ben nascoste nella vegetazione, roba da arrivare praticamente a calpestarle senza vederle. Io ho realizzato in modo vagamente blasfemo il progetto proposto sul "Bigino 2009", terminando la costruzione alle 22 della sera precedente la gara. Nessuna possibilità di taratura... e persino grossi dubbi sull'effettivo funzionamento. Alla fine l'ho usata soltanto per la sezione "ferrite", senza sfruttare l'effetto cardioide dato dallo stilo e accoppiata al fido 817. E' stato inoltre molto utile l'attenuatore proposto da IZ0HHH
Risultato? Un dignitosissimo 5° posto e un sacco di divertimento.
Complimenti all'ARI Roma per l'organizzazione.

venerdì 23 luglio 2010

GSM cracking

E' stato rilasciato al pubblico il tool con cui nel Dicembre scorso il team A5/1 aveva annunciato di aver forzato la cifratura in uso sulla telefonia GSM. E' un comunicato tecnico e scarno che spiega come serva una macchina piuttosto potente che fa un "brute force attack" impiegando qualche Tb di tabelle precompilate (ci sarà un motivo per cui la NSA è il più grosso consumatore al mondo di hard-disk!).

Questo articolo sull'edizione australiana di PCWorld spiega qualcosa in più.

Le lavorazioni si possono fare quando si disponga del segnale tradotto in sequenza binaria. Per l'acquisizione finora si sono appoggiati a hardware USRP (e chi ci abbia avuto a che fare sa quanto potente ma difficile sia da usare) ma sperano in un prossimo futuro di poter usare dei cellulari modificati, visto che costano praticamente niente.

Insomma niente alla portata del ficcanaso che si avvicini a questo mondo in maniera casuale.

domenica 11 luglio 2010

Lazy Ham 2010

A Roma la temperatura sfiora 40° e anche quest'anno cerco un po' di refrigerio con i "radio picninc". Con il tempo sto affinando l'equipaggimento nell'ottica di comfort e portatilità. Stufo di appollaiarmi a terra ed alzarmi per ogni puntamento dell'antenna, ecco la vera poltroncina da radioamatore pigro: mast a portata di mano, ombrellone aggiunto sullo schienale per tenere freschi radio e operatore, supporto ergonomico per l'ft817.
Da queste parti direbbero "e chi mi ammazza?". Peccato che l'inaugurazione non sia stata accompagnata da buona propagazione per il contest Lario 50MHz: la scorsa settimana il loop per i 6mt era fuori uso e sentivo tutta Europa molto forte con la yagi per i 144. Oggi poco e niente: purtroppo con 5w e un semplice loop non si riescono a lavorare stazioni in tropo con segnali a 0. Ci sono stati brevissimi sprazzi verso Nord e Sud ma poca roba, tanto che anche i soliti big non raggiungevano i 100 qso a un paio d'ore dalla fine del contest.
Vabbeh, già godersi la frescura in collina e non sudare è un bel premio.
Il nome "Lazy Ham" dato alla sedia naturalmente si rifà alle poltrone americane superaccessoriate fatteci conoscere da Joey di Friends.

giovedì 1 luglio 2010

D-Star illegale in Francia


Lo scorso 12 Aprile l'ARCEP (Autorità per le Comunicazioni in Francia) ha negato la prosecuzione su base generalizzata della sperimentazione in D-Star sulla base di queste considerazioni:
  1. in Francia non è previsto che gli impianti amatoriali siano interconnessi a reti pubbliche di comunicazione (leggasi internet), caratteristica invece alla base dell'interconnessione tra ripetitori D-Star;
  2. le comunicazioni instradate su rete pubblica sono decifrabili solo con un software proprietario: quindi non sono nel linguaggio in chiaro previsto per i radioamatori e ciò pone qualche rischio per la sicurezza nel momento in cui le Autorità non possono monitorarle;
  3. il fatto che il protocollo di codifica della voce sia una soluzione commerciale fa venire meno i presupposti di studio ed accrescimento individuale senza alcun interesse di natura economica previsti dal ruolo del radioamatore nel Codice francese, inserendo una componente commerciale.
Prego volermi scusare se la mia interpretazione del francese non fosse del tutto corretta. Il testo originale è a questo link.

Il Codice delle Comunicazioni italiano è di formulazione piuttosto simile nelle parti rilevanti al parere, che mi sento di condividere almeno in parte dei principi (cfr. anche questo post di qualche tempo fa), quali che siano le vere ragioni dietro alla decisione. La discussione su Slashdot offre diversi spunti dietrologici.

DRAF - Digital Radioamateur France L'associazione ha promosso una raccolta di firme per appellarsi alla decisione dell'Autorità francese: sul sito ci sono tutti i dettagli. Io senz'altro non la firmerò.

lunedì 28 giugno 2010

trasformazione pacco batteria Motorola Jedi

Uno spunto magari applicabile anche ad altre radio: ho modificato un pacco batteria Ni-Cd esaurito in modo da ospitare delle normali stilo. In questo modo ci posso mettere delle Ni-Mh ricaricabili solo quando mi serve, senza il rischio di buttar via una batteria perché la uso poco. Le istruzioni sono nelle didascalie delle foto in questo album: http://picasaweb.google.it/sinageruk/MotorolaJedi
Da Motorola-Jedi

domenica 27 giugno 2010

Packet dalla ISS

La mia attività in radio è piena di cose che "...uno di questi giorni devo provarci". Tra queste c'era la ricezione dei segnali in packet trasmessi dalla International Space Station. In passato ho ascoltato comunicazioni in voce degli astronauti, sia in occasione di contatti con scuole sulle frequenze amatoriali che su quelle di servizio, ma ero curioso di vedere come si svolgesse l'attività in digitale tra radioamatori.
Dando come premessa l'avere installato un software che decodifichi il packet radio (AX25 1200baud), radio sintonizzata a 145.825 in FM e un'antenna dignitosa il gioco è praticamente fatto. Sarebbe infatti sufficiente lasciar operare il sistema 24h per cogliere dei risultati.
Volendo procedere in maniera più mirata, invece, ci si può avvalere dei servizi di un software di previsione dei passaggi per sapere esattamente quando il barattolo passerà sopra alla nostra testa. Credo che il più rapido ed elementare sia Heavens Above, sito nato primariamente per offrire stime di quando sia possibile osservare ad occhio nudo il passaggio di satelliti grazie ai riflessi del sole su di essi. Una volta inserita la nostra posizione sulla mappa, lo strumento offre previsioni su un gran numero di oggetti e torna comodo anche ai nostri fini, tenendo presente che in genere la "finestra" utile ai fini radio sarà più ampia di quella visuale. Nel caso in cui ci si faccia calcolare i passaggi dei satelliti amatoriali anziché della ISS, occorre tener presente che potrebbero non essere mostrati alcuni passaggi (quelli non visbili ad occhio) e che il software non tiene conto di quali siano ancora attivi via radio. Un altro ottimo strumento è fornito dalla NASA stessa con l'applet SkyWatch, che funziona in maniera simile ma che occasionalmente mi ha dato qualche noia con Java.
Tipicamente vengono segnalati due o tre passaggi utili ogni giorno, ognuno della durata di alcuni minuti. L'altezza sull'orizzonte non è un problema dal punto di vista dell'antenna ma solo nel caso si abbiano ostacoli nella direzione da cui  si presenterà la ISS. 
All'arrivo del satellite si inizia ad udire il rumore dei pacchetti ad orecchio prima di averne delle decodifiche a schermo perché con un segnale debole o fuori frequenza quasi sempre ci saranno degli errori di decodifica. Se il ricevitore ha l'AFC può essere una buona occasione per metterlo alla prova con il doppler.
A destra si può vedere l'output su un passaggio piuttosto marginale perché assai basso sull'orizzonte e breve: oltre al call e alle stringhe identificative della ISS, si riconoscono gli indicativi di una stazione greca e una francese.
In altre occasioni mi è capitato di osservare più traffico, con diversi qso in corso.
sinager@SIRAD:~/multimon/bin-i686$ ./multimon -a AFSK1200
Enabled demodulators: AFSK1200
AFSK1200: fm RS0ISS-11 to EA1JM-0 DISC+
AFSK1200: fm EA1JM-0 to APRS-0 via RS0ISS-4 UI  pid=F0
:EA7IWA   :73 from Salamanca
AFSK1200: fm ON3URT-0 to CQ-0 via RS0ISS-4 UI  pid=F0
=5044.75N\00324.18E-on3urt@telenet.be - 73 all
AFSK1200: fm IZ3SRF-0 to CQ-0 via RS0ISS-4 UI^ pid=F0
=4609.02N/01219.11E-Ponte Nelle Alpi (BL) {UIV32N}
AFSK1200: fm F8FFP-7 to APT3A2-0 via RS0ISS-4,RS0ISS-11,SGATE-0,WIDE2-2 UI  pid=F0
>MT-AIO v1.2
AFSK1200: fm F8FFP-7 to APT3A2-0 via RS0ISS-4,RS0ISS-11,SGATE-0,WIDE2-2 UI  pid=F0
>MT-AIO v1.2
AFSK1200: fm F8FFP-7 to APT3A2-0 via RS0ISS-4,RS0ISS-11,SGATE-0,WIDE2-2 UI  pid=F0
>MT-AIO v1.2
AFSK1200: fm ON3URT-0 to CQ-0 via RS0ISS-4 UI  pid=F0
:Heard    :EA1JM,IZ3SRF,F8FFP-7,OE5RPP
AFSK1200: fm OE5RPP-0 to CQ-0 via RS0ISS-4,WIDE-0 UI  pid=F0
:BLNQSL1/1:RS0ISS-11,RS0ISS-4,IZ3SRF,EA1JM,F8FFP-7,ON3URT{UISS52}
AFSK1200: fm IZ3SRF-0 to CQ-0 via RS0ISS-4 UI^ pid=F0
=4609.02N/01219.11E-Ponte Nelle Alpi (BL) {UIV32N}
AFSK1200: fm RS0ISS-4 to CQ-0 via SGATE-0 UIv pid=F0
>ARISS - International Space Station (BBS/APRS on)
AFSK1200: fm OE5RPP-0 to APU25N-0 via RS0ISS-4 UI^ pid=F0
:EA1JM    :Greetings from Austria via SAT de Peter{82
AFSK1200: fm ON3URT-0 to CQ-0 via RS0ISS-4 UI  pid=F0
:OE5RPP   :  on3urt@telenet.be
AFSK1200: fm OE5RPP-0 to APU25N-0 via RS0ISS-4 UI^ pid=F0
:ON3URT   :Greetings from Austria via SAT de Peter{83
AFSK1200: fm OE5RPP-0 to APU25N-0 via RS0ISS-4,WIDE-0 UI^ pid=F0
@242112z4756.37N/01328.94E_270/000g000t054r000P000p000b10194h67 St. Georgen/Attergau 522m NN http://qth.at/oe5rpp {UIV32N}
AFSK1200: fm RS0ISS-11 to SP9TTX-0 I00+ pid=F0
Welcome to RS0ISS's message board
System Ver 1.50 103790 Bytes free
AFSK1200: fm RS0ISS-11 to SP9TTX-0 RR0+
AFSK1200: fm RS0ISS-11 to SP9TTX-0 I12+ pid=F0
Msg#  Size   TS Date   Time From   To     @ BBS  Subject
...

Uno di questi giorni magari provo anch'io a farci qso, ma prima vale la regola d'oro dell'ascoltare prima di trasmettere per comprendere le pratiche operative in vigore ed evitare comportamenti che guastino la festa agli altri.

venerdì 11 giugno 2010

Radiosonda

Ho avuto la fortuna di potermi aggregare ad un gruppo di radioamatori della sezione A.R.I. di Roma in visita presso la sede del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare alla base di Pratica di Mare (RM). Il personale è stato squisito nell'illustrarci scopi e mezzi dell'attività, che serve da punto di riferimento non solo per la sicurezza (in coordinamento con la Protezione Civile) ma anche per gli impatti che il clima può avere sulle attività produttive.
L'infrastruttura informatica è impressionante: oltre al supercomputer HP che "macina" i dati ed applica i modelli previsionali, il centro gestisce direttamente il sito web, scambia dati con omologhi internazionali e distribuisce dati e previsioni ad enti ed aziende attraverso diverse tecnologie.
La visita si è conclusa con la possibilità di assistere al lancio di una radiosonda.

mercoledì 19 maggio 2010

Appunti da Tokyo - l'offerta scanner

Nei negozi di Akihabara si trovano perlopiù radio palmari; i modelli sono grossomodo gli stessi disponibili in Europa con qualche piccola eccezione come gli Yupiteru 5500 e 7500 o alcune radio che ricordano vecchi modelli Yupiteru rimarcati. Meno presenti nelle vetrine i modelli veicolari e da base, che comunque rispecchiano lo stesso assortimento Icom, AOR e Yaesu acquistabili da noi. Vasto l'assortimento di antenne veicolari, per i portatili e da base, con numerosi modelli di discone da scrivania. I negozi più forniti vendono delle guide dedicate per l'ascolto dei servizi principali (air, ferrovie, vigili del fuoco, ecc.) oltre a degli annuari delle apparecchiature disponibili sul mercato, completi di specifiche tecniche ed eventuali modifiche suggerite. In uno dei negozi (...vai a capire come si chiama...) erano disponibili accessori per le radio AOR che non ho mai visto disponibili altrove: un adattatore video per l'AR8600 e una sorta di docking station per l'AR8200. Di questi non c'è traccia sul sito AOR, mentre sono visibili altre le altre opzioni in pronta consegna, come preamplificatori e filtri. Tra le altre cose AOR distribuisce in Giappone l'italianissimo Perseus, visto in vetrina accanto alle apparecchiature amatoriali di alto livello. Visivamente sembra inoltre che il software di gestione del Perseus, con il nome di AR-IQ, sia stato adattato all'impiego con le nuove radio SDR di AOR come l'AR2300 o l'AR-Alpha.
Link ad altre fotografie: http://picasaweb.google.it/sinageruk/Radio_jap2010#

domenica 9 maggio 2010

Patch panel low cost

Avendo a disposizione diverse radio con cui giocare, spesso nasceva l'esigenza di connettere l'audio di una di esse a una delle schede audio del pc. Immancabilmente finivo per non avere il cavetto con i connettori adatti, della lunghezza giusta o per dovermi infilare sotto al mobile a fare le connessioni. La soluzione era banale e mi sento di raccomandarla a tutti: un pannellino di interconnessione che standardizzi un lato dei cavi, permettendo il collegamento tra qualsiasi apparecchiatura.
Si tratta di una scatola plastica con dei connettori RCA femmina connessi tra di loro a coppie all'interno del contenitore. Risultano accoppiati i connettori sulla stessa verticale. Come si può vedere nella fotografia ho creato 4 interconnessioni. In quel momento le prime due coppie confluivano sui due canali stereo di una scheda audio USB esterna ma solo una fonte era collegata, la terza era libera e la quarta creava il link tra un'altra scheda audio e un secondo ricevitore.
 Ogni RCA maschio il cui uso sia fisso (es. scheda audio1, scheda audio2, ricevitore 1, ricevitore 2...) è etichettato. 
La scelta è caduta sui connettori RCA per tre motivi:
  1. meccanici: sono poco ingombranti, poco costosi e meno soggetti a stress meccanico rispetto ai jack. Inoltre hanno il vantaggio di non far passare il polo caldo a contatto della massa durante l'inserzione/rimozione;
  2. diffusione: essendo standard su apparecchi audio/video permettono di connettere facilmente anche telecamere, PVR, televisori...
  3. correlato al punto precedente: anni di acquisti di videoregistratori, televisori, cd, macchine fotografiche ecc. ecc. mi hanno lasciato nei cassetti una quantità di cavetti riciclabili tramite, al massimo, la sostituzione dei connettori su un lato.

martedì 27 aprile 2010

Le spie usano Windows?

Stasera stavo registrando una trasmissione della number station E10 per un amico quando si è verificato un fatto curioso: la voce sintetica dell'algida signorina è stata interrotta dalla musica di spegnimento di Windows e la trasmissione è cessata. Tutto sommato ho trovato un po' smitizzante che i signori del Mossad impieghino tecnologie così alla portata di tutti, ma tant'è... perché non dovrebbero farlo?

Purtroppo Blogger non consente di caricare facilmente un file audio embedded quindi ecco il link:
http://www.tarapippo.net/dump/20100427-e10-win.mp3

Naturalmente ho editato la registrazione rimuovendo un po' di gruppi di lettere nel punto in cui il volume si abbassa.

venerdì 9 aprile 2010

AIS come si deve

Abitando in una grande città è facile scordare quanto possano rimanere silenziosi gli scanner in provincia, specie la sera. Ove il territorio lo consenta un buon rimedio è quello di portarsi in altura estendendo di molto l'area di cattura delle nostre antenne. In particolare ho avuto la soddisfazione di mettere alla prova Shipplotter più estensivamente di quanto non mi permettano quelle due navi che vanno avanti e indietro da Fiumicino.

Un paio d'ore d'ascolto in vista del porto di Genova regalano decine di contatti e anche un nuovo MMSI di stazione costiera: 002470011 secondo le coordinate ubicato nel Forte Sperone Castellaccio (vedi i commenti), subito alle spalle del capoluogo.
Oltre alla radio che uso solitamente in macchina, per una sessione di questo tipo impiego l'AOR 8200 (comodo per uscita discriminatore e controllo pc), un netbook e antenna bibanda ham  su base magnetica .

mercoledì 7 aprile 2010

Una formula per il DXCC

Qualche giorno di vacanza in Liguria con radio al seguito, peccato che il sole abbia pensato bene di burlarmi praticamente azzerando la propagazione. Per fortuna ci mette una pezza la postazione: il mare direttamente a sud, a poche centinaia di metri, funge da "autostrada per l'Africa" consentendomi collegamenti con  6W, D2, J5, V51 e ZS mentre un altro paio di prefissi li ho ascoltati ma non mi è parso il caso di rompere le scatole ai missionari in QSO con i loro amici in Italia. Tutto questo con i 100w dello FT857 e il mio dipolino rigido caricato autocostruito. La posizione trova contropartita nel vento, che è riuscito a spezzare come un grissino la sezione più bassa della canna da pesca che usavo come palo per l'antenna.

Verosimilmente si può costruire una funzione che stima il numero di entità DXCC collegate come funzione di:
  1. tempo
  2. denaro
  3. posizione
  4. manico
I numeri riflettono quello che secondo me è l'ordine d'importanza degli ingredienti. A corollario si può osservare che spesso la 1 e la 3 sono strettamente legate alla 2, ma non è un nesso univoco.  Per esempio uno studente poco impegnato o un pensionato possono raggiungere ottimi risultati anche con mezzi modesti, mentre le megastazioni con kW e foreste di antenne, che consentono di andare a colpo sicuro sul collegamento, sono un sostituto del tempo speso a sgolarsi su un pile-up.
Il "manico" in questi tempi di cluster e CW via pc credo abbia visto il suo ruolo ridotto giusto ad alcune malizie operative.

giovedì 4 marzo 2010

Decodifiche ed avvocati


Qualche tempo fa, quando pubblicai la notizia di progressi nella demodulazione dei segnali MotoTrbo, mi trattenni per scaramanzia dall'aggiungere un "finché dura". Motorola infatti è nota per difendere fermamente le sue proprietà intellettuali, andando a cercare e diffidare chiunque si avventuri nella manipolazione dei loro software e firmware. Da qualche parte (mannaggia non trovo più il link) avevo persino letto di cease and desist inviati a qualcuno che commercializzava interfacce "4 level fsk slicer" perché ritenute funzionali all'aggressione verso i loro protocolli. Come prevedibile la scaramanzia/superstizione non funziona e qualche giorno fa sulle pagine di KC2KRW è apparsa una nota da cui traspare chiaramente una minaccia di azione legale nei suoi confronti:
...Ciò significa che da questo momento il progetto di decodifica MOTOTRBO non è più pubblico.  Non pubblicheremo informazioni tecniche di proprietà Motorola senza approvazione scritta da parte loro....
E, comprensibilmente, se sei un hobbysta il pensiero di sfidare pubblicamente un gigante del genere non ti attraversa neanche per un attimo il cervello.
Circostanze di questo tipo però alimentano i miei pregiudizi nei confronti dell'analogo amatoriale D-STAR.
Il D-STAR è uno strano ibrido, in cui le specifiche del protocollo sono pubbliche (modulazione del segnale, modalità di instradamento dei pacchetti ecc. ecc.) ma la trasformazione della voce in dati e viceversa è affidata a dei chip proprietari della DVS Inc. Infatti anche i progetti di autocostruzione o commerciali nel campo fanno ricorso a tali integrati (disponibili a circa $100 per 5 pezzi).
La scelta probabilmente è ispirata a ragioni pratiche: il sistema è stato progettato oltre dieci anni fa e la progettazione di una soluzione DSP open e facilmente implementabile su apparecchi portatili e di piccole dimensioni avrebbe sicuramente richiesto tempo, investimenti e coordinamento.
Tuttavia a mio modo di vedere la scelta è filosoficamente inaccettabile in un ambiente che dovrebbe fare della sperimentazione la sua ragione d'essere. Poi sappiamo che buona parte dei radioamatori non va oltre il "59" o la chiacchera sul ripetitore locale, arrivando persino a farsi saldare i connettori d'antenna dal negoziante. Però non è questo il punto.
Abbracciando l'idea del protocollo chiuso si pone una pregiudiziale ad attività di sperimentazione future da parte di chi voglia farle. L'impiego dei chip AMBE-2020 implica infatti l'accettazione di condizioni che recitano;:
"2.3 END USER shall not copy, extract, reverse engineer, disassemble, de-compile or otherwise reduce the DVSI Voice Compression Software to human-readable form. END USER shall not alter, duplicate, make copies of, create derivative works from, distribute, disclose, provide or otherwise make available to others, the DVSI Voice Compression Software and Technology and/or trade secrets contained within the PRODUCT in any form to any third party without the prior written consent of DVSI. The END USER shall implement reasonable security measures to protect such trade secrets."
In buona sostanza analisi come quella di KB9MWR sono già in violazione del contratto e potrebbero costargli un'ingiunzione analoga a quella che abbiamo visto in apertura.
E' soltanto una speculazione accademica? Forse.
Dicevamo prima che il protcollo è aperto. Ciò ha favorito in tempi recenti la comparsa di ripetitori (o hotspot che dir si voglia) di progettazione amatoriale. In fin dei conti finché si tratta di veicolare pacchetti il tema di codifica della voce non si pone. Giusto? Ni. Anche qui è emerso un problema nel momento in cui i signori del Texas Interconnect Team, finora punto di riferimento per l'affiliazione dei ripetitori in un'unica rete, hanno decretato l'esclusione di apparecchi autocostruiti per via di incompleta compatibilità dei protocolli.
Scelta comprensibile anche questa, ma è abbastanza ovvio che equivale a una rinuncia sul pezzo pubblico di protocollo.
Insomma, dal punto di vista della sperimentazione il D-Star sembra prospettare poco più che i soliti giochini di chi passa il tempo a regolare un microfono piuttosto che un altro.
Io sono tutt'altro che un grosso sperimentatore, ma l'idea di autolimitarmi in questo modo non mi piace.

domenica 28 febbraio 2010

Canali nautici di bordo UHF

Le frequenze nautiche in UHF per qualche motivo mi erano sempre sfuggite. Ai tempi del servizio militare in Capitaneria c'era un grosso ricetrasmettitore formato rack con due moduli: uno VHF con l'usuale dotazione di canali nautici più Alfa e Charlie, l'altro marcato come UHF ma che segnalava guasto non appena si tentasse di accenderlo. Detto per inciso la dotazione era completata da ricetrasmittanti per le HF, la banda aeronautica e quella CB che venivano impiegati solo in rare occasioni.
Qualche volta avevo sentito parlare di link UHF di servizio alle trasmissioni meteomar (mai avute evidenze) e di comunicazioni di bordo, ma pensavo queste si svolgessero su normali allocazioni "civili".
Invece ieri, alla fiera di Pompei, mi è capitato tra le mani un catalogo di Marcucci che porta un'intera linea della Icom dedicata alle comunicazioni di bordo composta da due portatili (IC-F61M, IC F-25) e un ripetitore (IC-FR6100). Ancora una volta le informazioni erano disponibili nel Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, ma non ci avevo mai fatto caso. In particolare la nota 105, associata al segmento 450-470MHz specifica:
Nel servizio mobile marittimo possono essere utilizzate le frequenze 457,525, 457,550 MHz, 457,575 MHz, 467,525 MHz, 467,550 MHz e 467,575 MHz per comunicazioni a bordo di imbarcazione. Se necessario possono essere impiegati apparati canalizzati a 12,5 kHz utilizzanti anche le ulteriori frequenze 457,5375 MHz, 457,5625 MHz, 467,5375 MHz e 467,5625 MHz.
Nelle acque territoriali è consentito l’uso delle frequenze 457,550 MHz e 467,550 MHz con canalizzazione a 12,5 kHz mentre l’uso delle altre frequenze è consentito su base di non interferenza con le utilizzazioni previste in tabella.
La prossima volta che andate in crociera...

mercoledì 17 febbraio 2010

Radiosonde

Dopo alcuni esperimenti infruttuosi sono finalmente riuscito ad ascoltare le radiosonde lanciate da Pratica di Mare e, come mi anticipava l'amico Leo su #radioascolto, una volta acquisiti alcuni accorgimenti diventa semplice ripetere l'esperienza.
Intanto bisogna essere sicuri degli orari di lancio. Le risorse disponibili in rete indicano gli orari ufficiali di rilevamento alle 6, 12, 18 e 24 Z/GMT) ma all'atto pratico la situazione è leggermente diversa per due motivi:
  1. non tutti gli slot vengono sempre effettivamente usati. Consultando i dati delle letture passate disponibili sul sito dell'Università di Colonia (cliccare sulla stella della stazione che interessa) ho avuto conferma che mettersi in ascolto per i lanci delle 6 e 18 era inutile.
  2. gli orari di riferimento sono quelli a cui viene presa la lettura: per quell'ora il pallone deve essere già in quota. Nel mio caso, trovandomi piuttosto vicino al centro di lancio, questo significa che in genere acquisisco il segnale molto prima (50') ma, probabilmente per inefficienza dell'antenna e direzione dei venti, spesso ne perdo il segnale prima delle 13 locali.
Poi è utile farsi preventivamente un'idea del tipo di suono che potremo udire. Su radiosonde.eu ci sono dei campioni audio disponibili allo scopo.
Da Pratica di Mare perlopiù ho ascoltato delle Vaisala RS-92KL (403.050 WFM), ma in occasione dell'eccezionale nevicata della settimana scorsa ha fatto capolino una RS92-SGP (402.740 NFM).
Segnali deboli e poco tempo negli orari utili finora non mi hanno ancroa consentito di decodificarne i segnali con SondeMonitor.
Nel frattempo ho iniziato ad organizzarmi per partecipare alla Journée internationale d'écoute des radiosondes prevista per il prossimo 21 Marzo costruendomi un'antenna direttiva da usare sul campo. Ho preferito partire da zero nella progettazione con MMANA-GAL in modo da tener conto del materiale che intendevo usare: tubi in pvc da impianti elettrici per il supporto e bacchette per saldatura tig dell'alluminio da 2mm di diametro.
Qui sono visibili alcune fotografie della realizzazione. La taratura è stata l'occasione per inaugurare  l'analizzatore d'antenna AW07A che si è rivelato utilissimo.
  Le misure finali del radiatore sono risultate virtualmente identiche a quanto previsto dal software di modellazione. I due semidipoli si ripiegano all'insù di qualche millimetro attraverso l'asola presente nel supporto e sono connessi al coassiale del balun con un piccolo mammuth. All'interno del contenitore per pellicola fotografica si trova un choke costituito da un quarto d'onda di rg174 (12,3 cm tenendo conto del fattore di velocità del cavo). Ho incastrato gli elementi passivi nei supporti praticandovi un foro leggermente inferiore a 2mm e fissandoli poi con una goccia di colla a caldo.


Adesso speriamo che il meteo mi consenta di provarla nel weekend.

mercoledì 10 febbraio 2010

ACARS su Linux

La piattaforma del Pinguino ormai è utilizzabile anche da non iniziati, ma per gli appassionati di radio esiste ancora un grosso gap nella disponibilità di software dedicati. Uno dei motivi probabilmente è il ritardo con cui si sono affermati degli pesudo-standard sulla gestione delle schede audio.
Di tanto in tanto cerco di verificare se ci siano sviluppi che mi consentano di trasferire alcune attività sulla macchina Ubuntu che funge da server casalingo. Questa settimana è stata la volta dell'ACARS.
Al momento ho trovato due opzioni, entrambe con pro e contro.

ACARSD è un bel progetto multipiattaforma (Win e Linux) con alcune funzioni piuttosto avanzate, tra cui la connessione con il web per lo scarico di informazioni su voli e aeromobili, una modalità server con interfaccia web, l'invio automatico di report, il colloquio con ricevitori ADS-B, supporto per schede audio multiple e altro ancora. Sfortunatamente lo sviluppo sembra essere stato abbandonato da alcuni anni e i sorgenti non sono pubblici. Ciò significa che alcune funzioni non funzionano più con distribuzioni recenti di Linux perché linkate dinamicamente a librerie sorpassate. Nel mio caso, ma ci sono altre segnalazioni sulla mailing list dedicata, la GUI non vuole saperne di interfacciarsi al decoder. Questo rende anche impossibile l'archiviazione degli ascolti su database MySQL esterno, perchè la funzione è assolta dall'interfaccia grafica.
Il decoder comunque funziona benissimo in modalità testuale. Per qualche motivo dalle pagine del sito non è facilmente raggiungibile il link per scaricare la beta 1.70 di cui si parla, raggiungibile a questo indirizzo: http://www.acarsd.org/RC/ 

L'altro progetto con cui ho avuto successo è ACARSDEC, che è decisamente meno evoluto ma ha dalla sua la distribuzione open source. La compilazione è andata liscia e il decoder testuale funziona bene. Con un'attitudine molto "Unix" il display grafico è realizzato riciclando Xastir, applicativo originariamente pensato per mostrare la posizione di stazioni attive in APRS.

martedì 9 febbraio 2010

Listen in: Berlin

Un breve documentario su quanto rimane della stazione di ascolto NSA di Berlino impiegata durante la Guerra Fredda.
(qui sotto dovrebbe comparire una finestra video con un po' di pazienza...)



giovedì 4 febbraio 2010

Atlantic Electronics SM-1071

 Qualche giorno fa ho avuto occasione di acquistarne uno da radiosurplus.it(1) : sapendo di cosa si trattasse per averne trovato notizie in rete ai tempi in cui inziai ad interessarmi agli Spectrum Monitor ed essendo dato per funzionante ho pensato fossero soldi ben spesi. In effetti a parte il contenitore un po' vissuto l'apparecchio funziona senza problemi collegato all'Icom 8500, che provvede  un segnale piuttosto basso sull'uscita IF a 10.7MHz.
Parliamo di apparecchi di produzione USA anni '80 che verosimilmente non vennero mai distribuiti al di qua dell'Atlantico perché destinati primariamente a commesse governative locali. Questo estratto dalla mailing list di TSCM.com rende l'idea:
...prosperavamo vendendo ricevitori ICOM alla NSA. Li compravano perlopiù perché erano molto economici e gli aggiungevamo delle SDU ed altri accessori che la Atlantic Electronics aveva sviluppato apposta per loro. Siccome i ricevitori venivano impiegati immediatamente sul campo dalla NSA per operazioni di raccolta dati  ed avevano una vita media di 6 settimane, preferivano qualcosa di economico...
Su un altro sito viene data descrizione dell'apparecchio in questi termini:
The SM-1071 can display 5mhz of the receivers passband, and can be adjusted to view only one signal, right down to that signals modulation. This receiver/display combination is a powerful tool for electronic countermeasures work, signal tracking, and general exploration of the radio spectrum. The SM-1071 can be powered by 110/220vac or by 12 volts dc. (12 volt spectrum displays are quite uncommon). With most receivers, the SM-1071 will display signals at or below the listening sensitivity of the receiver. Adjustable gain, a continuously variable sweep width, and selectable logarithmic or linear display modes permit easy signal identifications under all operating conditions. The SM-1071 Signal Monitor is completely self contained. It employs all solid state design except for the Cathode Ray Tube (CRT) display. All operating controls are located on the front panel. All input and power connections are located on the rear panel.

Non trovo corrispondenza sulla banda passante, perché mi sembra che al massimo vengano visualizzati circa 700kHz e non 5MHz con lo span al massimo. Magari c'è qualche regolazione da fare oppure la descrizione è stata presa da altri modelli come il successivo 7071. Regolando lo span al minimo invece è possibile aumentare la risoluzione nella regione delle decine di Hz.
Peccato che non ci siano etichette a testimoniare la storia dell'apparecchio: per esempio i Racal 1792 arrivati anche sul mercato italiano pare fossero di provenienza GHCQ, con il loro bagaglio di storia sulla Guerra Fredda.


(1) mi fa piacere menzionarli in quanto cliente soddisfatto. Non ho alcun interesse economico.

lunedì 1 febbraio 2010

Americanate

Portarsi dietro il palmare è sempre la soluzione più veloce per avere una radio in macchina. Peccato che poi tenda a volare da una parte all'altra dell'abitacolo ad ogni curva. Sull'automobile vecchia avevo fissato una piccola staffa d'alluminio al cruscotto, ma su quella nuova non me la sono sentita.
Poi mi è capitato di seguire qualche link dalla pagina di K0BG, una vera e propria miniera di informazioni per le operazioni da mobile (... e parliamo di cose come full legal power USA in mobile sulle bande basse!) ed ho trovato l'offerta dei MountGuys. La ditta, ma ce ne sono altre suggerite, è specializzata nella commercializzazione di sistemi di montaggio per apparecchi elettronici in automobile. Molto americano. Oltre alle staffe più comuni, per il montaggio di GPS e palmari vari, ci sono linee dedicate alle ricetrasmittenti sia civili che amatoriali, destinate perlopiù al mercato di forze dell'ordine e servizi d'emergenza.
Tra esse ho trovato ed ordinato un supporto per lo Yaesu VX7R che si incastra nel portatazza e uno da pavimento per il frontalino dell'FT857 che si fissa sotto le guide del sedile. Una volta convertito il prezzo in Euro quasi quasi sono stati maggiori i costi di spedizione e dogana che non degli oggetti.
Mi sento di raccomandare i signori di MountGuys perché, in presenza di un problema con l'ordine (invio di un articolo errato in prima battuta) hanno risposto immediatamente alla mia mail e spedito senza battere ciglio l'articolo giusto, lasciandomi in omaggio anche quello inviato per errore.

domenica 31 gennaio 2010

Tribolazione Demodulazione

 
Tante idee e ben confuse.
Come demodulare un segnale AFSK a 1200bps? Sfortunatamente non esiste una Idiots Guide. In rete si trovano molti spunti, ma non ho ancora trovato niente di abbastanza didattico ed elementare da chiarirmi tutti i dubbi. Una generica incompetenza sia nella progettazione elettronica che nella programmazione a basso livello di certo non aiutano.
Prima che qualcuno rimanga deluso: qui non propongo una soluzione ma, come segnalato nel titolo del blog, lascio soltanto una sequenza di annotazioni a mano a mano che procedo nelle esperienze.

Il primo grosso spartiacque tra le implementazioni oggi possibili è la scelta tra una soluzione solo software e una che si appoggi ad hardware esterno.

Il fronte software
Ormai siamo tutti familiari con i programmi che sfruttano la circuiteria DSP presente sulla scheda audio. Anzi, molti di coloro che si sono avvicinati alla radio negli ultimi anni probabilmente neanche possono concepire la RTTY fatta con telescriventi elettromeccaniche pesanti decine di chili e modem complicatissimi costruiti  attorno a manciate di integrati. Come in tutto il resto dell'elettronica assistiamo anche in questo campo a una "despecializzazione" degli apparecchi: l'hardware dedicato viene sostituito da soluzioni generiche configurabili via software: è già successo a registratori, macchine da scrivere elettroniche e calcolatrici scientifiche, mentre il processo è in corso per telefoni,  navigatori satellitari e altri oggetti.
Ho cercato a lungo in rete ma non ho mai trovato una libreria "open", documentata e semplice che permetta di decodificare un segnale (A)FSK generico. La cosa che ci si avvicina di più è GNURadio ma, come mugugnavo già in passato, non è decisamente materiale da principianti. Si trova qualche software dotato di sorgente (per esempio RTTY e Soundmodem) soprattutto per il mondo Linux, ma per metterci le mani sopra bisogna essere piuttosto autonomi nell'interpretare il C e avere un'idea di quale sia la strada scelta nell'implementazione dell'algoritmo originale.
Questa sarebbe senz'altro la strada ottimale, peccato che abbia ancora un'idiosincrasia verso il C. Mi rendo conto di come sia un grosso handicap, perché in ambito informatico non essere familiari con questo linguaggio è un po' come non parlare l'inglese nel mondo reale. Purtroppo tutte le volte che  ne sfoglio un manuale e vedo la complessità necessaria a svolgere compiti tanto semplici (per l'hardware di oggi) provo repulsione.
Il fronte hardware
Parte della complessità sul fronte software può essere ridotta impiegando hardware dedicato, che  ormai è veramente molto economico perché giunto al termine del proprio ciclo di vita. La sapienza popolare indirizza perlopiù verso soluzioni basate sui chip XR2211 e NE567. Le prove che ho condotto finora evidenziano anche loro delle criticità: intanto il dimensionamento dei circuiti non sembra essere univoco tra le varie fonti (cfr. datasheet 2211 della Exar vs. stesso chip della JRC). Cosa significa questo? Che i valori dei componenti non sono determinanti? Non ci scommetterei.
Il circuito che ho costruito attorno al 2211 da segni di vita, ma devo aver sbagliato qualcosa perché mi ritrovo "a riposo" il segnale dell'OL sul pin di uscita. Quando inietto i 1200Hz che mi interessano questi si combinano variamente con la fase dell'OL, restituendo risultati poco utili. (Update: problema risolto. Nel montaggio avevo invertito i valori di R1 e Rf. Inoltre ho all'incirca raddoppiato il valore di  Rb rispetto a quanto previsto dal datasheet JRC, seguendo piuttosto i valori suggeriti da Exar).
Con l'NE567 la costruzione è andata più liscia, ma mi pare che la velocità con cui il tono viene agganciato non sia sufficiente allo scopo.
Per cercare di orientarmi meglio ho comprato il "Manuale delle comunicazioni digitali" di P.Pitacco: sebbene la parte generica sia interessante e istruttiva, la maggior parte del libro è incentrata sul packet radio e quindi, oltre ad essere tema fuori moda per la maggior parte dei radioamatori, è stato solo in parte utile ai miei fini.

La ricerca conitnua.

mercoledì 27 gennaio 2010

D-Star, MotoTrbo e SDR




Un aggiornamento sulle pagine di KC2KRW segnala successo nella decodifica dei segnali MotoTrbo impiegando USRP e GNURadio. E' l'ulteriore conferma che il futuro del radioascolto si muove in quella direzione: apparecchi completamente configurabili via software, in una completa separazione tra layer hardware e software.
Oggi la disciplina ha ancora le caratteristiche di uno "sport estremo": da una parte l'hardware è piuttosto costoso, dall'altra la programmazione richiede conoscenze più da matematico che non da smanettone di radio. GnuRadioCompanion (la GUI di GNURadio) ha eliminato molto lavoro di programmazione della piattaforma, ma anche la costruzione di schemi piuttosto semplici richiede la caratterizzazione dei modelli matematici che ci stanno sotto. Ogni blocco deve essere configurato con parametri il cui significato più spesso che no si può cogliere solo essendo in grado di leggere articoli totalmente teorici reperibili dalla IEEE e interpretando il sorgente C con cui sono stati implementati. Inevitabilmente ci saranno delle ricadute verso l'utenza meno tecnica, ma serve ancora tempo.

venerdì 15 gennaio 2010

TETRA e fallimenti

Recentemente sono comparse sul mercato del surplus un certo numero di radio portatili TETRA Puma2 della OTE/Marconi. Le voci sono che provengano dalla miliardaria (in vecchio conio) rete Alitalia, che -sempre si dice- non sarebbe mai stata molto funzionante.

Qualcuno con un'atteggiamento irrazionale potrebbe quasi pensare che porti sfiga, visto che la precedente ondata di radio TETRA vista sul mercato dell'usato proveniva dal fallimento del Millennium Dome di Londra.
La sfiga non c'entra nulla, però qualche riflessione in più sul peso dell'investimento forse si poteva fare: le nuove reti digitali hanno caratteristiche di flessibilità e sicurezza senz'altro interessanti, ma giustificano i maggiori costi?
In un mondo che, con l'aiuto della crisi economica, sta riscoprendo il "good enough" in molti casi una normale infrastruttura analogica, casomai trunked, raggiunge lo stesso lo scopo.
Nel frattempo Alitalia incrocerà nuovamente i propri destini con TETRA, dato l'accordo siglato qualche mese fa da Aeroporti di Roma per sostituirequella attuale, credo basata sul DECT.

Tornando alle radio, un paio di parole di cautela sono necessarie: ammesso che siano funzionanti (il non testato specie su eBay ormai è quasi sinonimo di "sacchetto di rottami"), come hanno già imparato gli acquirenti delle Dolphin del Dome, non è assolutamente detto che ci si possa fare qualcosa. Perché le radio possano almeno comunicare tra loro devono essere programmate per ignorare l'affiliazione ad una rete. Né al momento sembrano troppo rosee le prospettive per giocare a riprogrammarle, perché non sembra esserci documentazione pubblicamente disponibile in giro. Certo, rimane sempre la possibilità di interpellare il costruttore per acquistare software e hardware di programmazione, ma in genere il prezzo di listino ha un numero di zeri poco consono al mercato hobbystico. La frequenza operativa dovrebbe essere in banda 460MHz, da Piano Nazionale Frequenze.

venerdì 8 gennaio 2010

ascolto sistemi TETRA


Infine è comparsa sul mercato una soluzione commerciale, parte di una suite per i modi digitali chiamata PROCEED, della tedesca Procitec.
Sulla mailing list dedicata alla RFSpace SDR14 sono apparsi alcuni messaggi di Roland Proesch, già autore di una guida ai modi digitali, che ha potuto testare il software con quel ricevitore.
Con il ricorso ad una SDR diventa semplice disporre dei 25KHz di banda occupati dal segnale.
Probabilmente avrà il solito costo (paragonabile ad un'utilitaria) dei decoder commerciali, ma questa è probabilmente la prima soluzione software accessibile "chiavi in mano" di cui si ha notizia.

domenica 3 gennaio 2010

Scanner invisibile in auto



Finalmente l'ho installato, anche se devo trovare una soluzione migliore per il filo di alimentazione.
All'interno dell'abitacolo è virtualmente invisibile. Il controllo avviene con il cellulare via bluetooth, attraverso il software che ho scritto appositamente.
Qualche idea per l'installazione: http://picasaweb.google.com/sinageruk/ScannerInAuto#

venerdì 1 gennaio 2010

pubblicato il codice del parser BIIS1200

Il risultato degli sforzi di questi giorni è disponibile sul sito.
Si tratta di un esperimento accademico e, ripeto, non consente di demodulare direttamente i segnali ricevuti via radio.
Per chi disponga di un demodulatore FSK generico, i parametri da impostare sono:
  • 1200 bit per secondo
  • centro frequenza 1500Hz
  • shift 600Hz
  • toni invertiti (il più alto corrisponde allo "0" binario, il più basso all' "1")