domenica 31 gennaio 2010

Tribolazione Demodulazione

 
Tante idee e ben confuse.
Come demodulare un segnale AFSK a 1200bps? Sfortunatamente non esiste una Idiots Guide. In rete si trovano molti spunti, ma non ho ancora trovato niente di abbastanza didattico ed elementare da chiarirmi tutti i dubbi. Una generica incompetenza sia nella progettazione elettronica che nella programmazione a basso livello di certo non aiutano.
Prima che qualcuno rimanga deluso: qui non propongo una soluzione ma, come segnalato nel titolo del blog, lascio soltanto una sequenza di annotazioni a mano a mano che procedo nelle esperienze.

Il primo grosso spartiacque tra le implementazioni oggi possibili è la scelta tra una soluzione solo software e una che si appoggi ad hardware esterno.

Il fronte software
Ormai siamo tutti familiari con i programmi che sfruttano la circuiteria DSP presente sulla scheda audio. Anzi, molti di coloro che si sono avvicinati alla radio negli ultimi anni probabilmente neanche possono concepire la RTTY fatta con telescriventi elettromeccaniche pesanti decine di chili e modem complicatissimi costruiti  attorno a manciate di integrati. Come in tutto il resto dell'elettronica assistiamo anche in questo campo a una "despecializzazione" degli apparecchi: l'hardware dedicato viene sostituito da soluzioni generiche configurabili via software: è già successo a registratori, macchine da scrivere elettroniche e calcolatrici scientifiche, mentre il processo è in corso per telefoni,  navigatori satellitari e altri oggetti.
Ho cercato a lungo in rete ma non ho mai trovato una libreria "open", documentata e semplice che permetta di decodificare un segnale (A)FSK generico. La cosa che ci si avvicina di più è GNURadio ma, come mugugnavo già in passato, non è decisamente materiale da principianti. Si trova qualche software dotato di sorgente (per esempio RTTY e Soundmodem) soprattutto per il mondo Linux, ma per metterci le mani sopra bisogna essere piuttosto autonomi nell'interpretare il C e avere un'idea di quale sia la strada scelta nell'implementazione dell'algoritmo originale.
Questa sarebbe senz'altro la strada ottimale, peccato che abbia ancora un'idiosincrasia verso il C. Mi rendo conto di come sia un grosso handicap, perché in ambito informatico non essere familiari con questo linguaggio è un po' come non parlare l'inglese nel mondo reale. Purtroppo tutte le volte che  ne sfoglio un manuale e vedo la complessità necessaria a svolgere compiti tanto semplici (per l'hardware di oggi) provo repulsione.
Il fronte hardware
Parte della complessità sul fronte software può essere ridotta impiegando hardware dedicato, che  ormai è veramente molto economico perché giunto al termine del proprio ciclo di vita. La sapienza popolare indirizza perlopiù verso soluzioni basate sui chip XR2211 e NE567. Le prove che ho condotto finora evidenziano anche loro delle criticità: intanto il dimensionamento dei circuiti non sembra essere univoco tra le varie fonti (cfr. datasheet 2211 della Exar vs. stesso chip della JRC). Cosa significa questo? Che i valori dei componenti non sono determinanti? Non ci scommetterei.
Il circuito che ho costruito attorno al 2211 da segni di vita, ma devo aver sbagliato qualcosa perché mi ritrovo "a riposo" il segnale dell'OL sul pin di uscita. Quando inietto i 1200Hz che mi interessano questi si combinano variamente con la fase dell'OL, restituendo risultati poco utili. (Update: problema risolto. Nel montaggio avevo invertito i valori di R1 e Rf. Inoltre ho all'incirca raddoppiato il valore di  Rb rispetto a quanto previsto dal datasheet JRC, seguendo piuttosto i valori suggeriti da Exar).
Con l'NE567 la costruzione è andata più liscia, ma mi pare che la velocità con cui il tono viene agganciato non sia sufficiente allo scopo.
Per cercare di orientarmi meglio ho comprato il "Manuale delle comunicazioni digitali" di P.Pitacco: sebbene la parte generica sia interessante e istruttiva, la maggior parte del libro è incentrata sul packet radio e quindi, oltre ad essere tema fuori moda per la maggior parte dei radioamatori, è stato solo in parte utile ai miei fini.

La ricerca conitnua.

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