sabato 29 agosto 2015

Modificare il BJ-150V - 2 aggiunta del PTT esterno

La commutazione solo a RF non è affidabile in SSB, portando a sganci nelle pause di modulazione. Ecco come aggiungere una commutazione esterna che funziona nel modo abituale: quando si chiude verso terra l'amplificatore passa in TX.
Nel progetto originale una piccola parte del segnale in ingresso viene raddrizzata da due diodi e usata per pilotare i relé attraverso due transistor. Con questa modifica, allo stesso modo, iniettiamo una piccola corrente sulla base degli stessi.
La scelta di usare un optoisolatore e il modello è casuale: è stato il primo componente utile che ho trovato aprendo la cassettina dove tengo i semiconduttori da smontaggio e non richiedeva particolari approfondimenti sui datasheet.

I pochi componenti sono montati su un francobollo di vetronite inciso con il Dremel e incollato con una goccia di adesivo cianoacrilico in un punto libero dello stampato.
Qui si vede il punto in cui inietto la tensione tra D3 e R7.

Il prossimo intervento sarà quello di aggiungere un bias ai due stadi per modificarne la classe di funzionamento, visto che il tasto "AM/SSB" sul frontale è finto.
Naturalmente con i miei tempi ...

mercoledì 26 agosto 2015

da dBm a Watt e viceversa in LibreOffice e OpenOffice

Facendo misurazioni e conti su segnalia RF può far comodo passare spesso da una all'altra unità: si può fare aggiungendo due semplici funzioni. Ecco come:

Strumenti > Macro > Organizza Macro > LibreOffice Basic > modifica

Trasformare così la macro vuota presente:
REM  *****  BASIC  *****

Function DBM2W(a)
    DBM2W = 1*10^(a/10)/1000
End Function

Function W2DBM(a)
    W2DBM = 10*(Log(1000*(a/1)) / Log(10))
    REM W2DBM = 10*LOG10(1000*(a/1))
End Function

Sub Main

End Sub
 Una volta salvata avremo a disposizione due nuove funzioni:
DBM2W e W2DBM da usare nello stesso modo di tutte le altre.
Per esempio:
=DBM2W(H18)
 trasforma in dBm il valore contenuto nella cella H18.

domenica 23 agosto 2015

Bird 4275 RF sampler

Un RF-sampler è un oggetto utilissimo da avere in laboratorio perché consente di effettuare misure di potenza anche con strumenti che difficilmente la tollerano. Per esempio un analizzatore di spettro con ingresso tipico massimo di 20dBm (100mW) non può essere usato direttamente per controllare l'uscita di un ricetrasmettitore da 100W (50dBm) senza danneggiarlo.
E' quindi necessaria una forma d'attenuazione. Il modo più rapido è quello di usare qualche spira di filo come antenna per captare il segnale del trasmettitore: per alcune misure qualitative può andar bene, ma la risposta in frequenza di sicuro non sarà lineare, potendo risuonare sulle frequenze più alte. Un altro metodo è quello di usare degli attenuatori resistivi e collegare direttamente il trasmettitore allo strumento: in questi caso le misure diventano corrette anche quantitativamente, tuttavia gli attenuatori di potenza non sono facili da trovare e sono costosi.
Un RF-sampler funziona creando un accoppiamento induttivo tra l'uscita per lo strumento ("prelievo") e la linea di trasmissione, che può anche proseguire verso l'antenna.
Qualche tempo fa mi è capitato di vedere un Bird 4275 in svendita dalle caratteristiche interessanti: funzionamento da 20 a 1000MHz con attenuazione massima di circa 50dB in V/UHF e 1kW di portata massima. 1kW equivale a 60dBm: attenuandoli di 50dB vuol dire che dal prelievo usciranno al massimo 10dBm e lo strumento non corre rischi. Perfetto.
Sfortunatamente arrivato a casa l'oggetto non funzionava correttamente, mantenendo un'attenuazione fissa a prescindere dalla regolazione.
Una volta smontati i pochi pezzi sono stati chiari sia il funzionamento che il guasto: il pomello per la regolazione avvicina o allontana uno stantuffo a pistone dal sondino collegato al connettore di prelievo.

Sulla mia unità la biella risultava spezzata in corrispondenza della spina del pistone e una goccia di adesivo cianoacrilico ha risolto il problema.
Finalmente funziona come previsto e mi aiuterà a valutare le prestazioni degli amplificatori surplus su cui sto lavorando. L'immagine sotto mostra le verifiche strumentali del range massimo e minimo.


sabato 25 luglio 2015

rebanding transverter 13cm

Qualche tempo fa Roberto IZ0CKM ha segnalato la presenza di alcuni transverter per i 13cm messi in vendita da un collega radioamatore toscano. Per il prezzo valeva sicuramente la pena, anche se erano configurati per i 2400MHz.

Il progetto è molto simile al progetto MKU 23G pubblicato da DB6NT e commercializzato da Eisch-Kafka nei primi anni '90 a giudicare dal manuale.

Qualora abbiate un'oggetto analogo, le operazioni per portarlo nella banda SSB oggi utilizzata non sono particolarmente complicate, ma richiedono un po' di strumentazione. Si tratta di sostituire il quarzo alla base dell'oscillatore locale, garantirne l'oscillazione, ritarare tutti i filtri passabanda sia dell'o.l. che in ricezione e trasmissione.
Per operare sui 2'320MHz si parte da un quarzo a 120,889MHz. Quello presente sulla mia unità era invece a 127,444. Il quarzo si può ordinare da Eisch-Kafka (art.1007016) e vi arriverà nel giro di pochi giorni.

Il segnale a 120,889 viene: triplicato a 362,670, triplicato ancora a 1'088,010 e infine raddoppiato a 2'176MHz. I 2'176 sommati ai 144 della radio impiegata per il pilotaggio ci portano infine ai desiderati 2320.xxx.

Una volta sostituito il quarzo la bobina schermata affianco ad esso (in alto a dx nella foto) va regolata per il massimo segnale in uscita. Allo stesso modo vanno massimizzati i segnali a 362, 1088 e 2176 MHz. Per questa parte del processo serve qualcosa che consenta di sintonizzare e misurare l'intensità del segnale che ci interessa: ricevitori a larga banda, chiavette SDR e, ovviamente, analizzatori di spettro vanno tutti bene.

Per tarare i due passabanda in ricezione servirà una sorgente su cui basarsi: l'ideale è un generatore di segnali, ma disponendo di antenna idonea potrebbe  fare al caso anche un beacon locale.

mercoledì 4 marzo 2015

Yaesu FT736 UHF PLL unlock

Sottotitolo: "I guasti stupidi esistono".

Qualche tempo fa in un thread su Ari Fidenza si commentava che i guasti alle radio vengono sempre descritti come banalità ai riparatori (guasto piccolo = deve costare meno l'intervento) o agli acquirenti di apparecchi in non perfetto stato. Se posso senz'altro immaginare la dinamica, stavolta devo dire che un guasto stupido l'ho trovato davvero.

Un mesetto fa mi capitò di comprare all'asta un FT736 completo di moduli per 50 e 1200 MHz a un prezzo interessante. All'apertura della scatola l'apparecchio si presentava in buone condizioni per essere nella regione del quarto di secolo di età.

Alla prova dei 430MHz tuttavia emersero problemi, ovvi dapprima in trasmissione e, a una seconda analisi, anche in ricezione.
La radio erogava tutti i suoi 20W ma non riuscivo a riascoltarmi. Nella migliore delle ipotesi sentivo un rumoraccio e non la mia voce.
Le altre bande invece funzionavano regolarmente. 
Siccome la parte di IF è comune, avevo in prima battuta pensato a una qualche oscillazione del finale, che invece è un modulo distinto per ogni banda.

Una guardata all'analizzatore di spettro invece mi ha messo subito sulla giusta strada: il segnale in trasmisisone appariva non solo molto spostato in frequenza, ma addirittura "mobile", come si vede nel video.


Un po' come se PLL delle UHF avesse alzato il gomito.
Armato di buona volontà, manuale di servizio e strumenti sul tavolo ho estratto la scheda dallo chassis e mi apprestavo a sfilare il coassiale che vi entra attraverso il coperchio per aprirlo. Il punto in cui si innesta è visibile attraverso il foro.
... com'è lento questo coassiale... vuoi vedere che... bingo!

Insomma, a volte i guasti stupidi esistono per davvero.
Certo identificarlo senza l'analizzatore di spettro, o almeno una chiavetta RTL-SDR sarebbe stato sicuramente più impegnativo: il frequenzimentro non credo agganci abbastanza in fretta e un'oscilloscopio buono per le UHF non si trova ovunque. E ogni tanto un briciolo di fortuna non guasta.

Va dato credito al venditore che sosteneva di aver spedito la radio perfettamente efficiente, perché il guasto è compatibile con qualche scossone in più nel trasporto.

domenica 11 gennaio 2015

Tetra e Telive


La demodulazione del Tetra con GNURadio e i pacchetti Osmocom non sono una novità, ma Telive è un'aggiunta interessante.


Tutorial e repository:
http://www.rtl-sdr.com/rtl-sdr-tutorial-listening-tetra-radio-channels/
https://github.com/sq5bpf/telive

lunedì 5 gennaio 2015

FT857 - riparazione della commutazione per il lineare

Dopo qualche fregatura superficialmente attribuita a cavetti difettosi, lo scorso Agosto, alla vigilia dell'Alpe Adria VHF, mi sono deciso ad andare a fondo sul tema.
Gli spinotti mini-din 8 che si trovano in commercio sono pessimi, con i pin che non si riescono a saldare e successivamente tendono a sfilarsi dal corpo del connettore, ma stavolta non avevano colpa: era proprio la radio a non commutare.
Sullo schema era visibile il circuito relativo (dal connettore  a Q1108) ed ho deciso quindi di provvedere all'ispezione visuale anche se quel componente non è presente nell'immagine che dovrebbe indicarne il posizionamento (dove ho inserito i punti interrogativi).

La scheda interessata è quella sul lato dove si trova l'altoparlante. Aprendo semplicemente i gusci ho scoperto un jumper non documentato che permette di scegliere se attribuire a quella linea una funzione in "ingresso" ("REQ": la radio va in tx quando messo a GND) o in "uscita" ("TXG" il pin va a GND quando la radio è in tx). Nel mio caso era su "REQ" ed ho provveduto a spostarlo su "TXG".

Sulla parte superiore tuttavia il transistor non era visibile, quindi sono andato avanti a rimuovere un'infinità di viti, due flat cable e due coassiali per verificare la faccia inferiore.
Nel momento stesso in cui ho sollevato lo stampato è stato evidente il punto del guasto, con segni di bruciatura sullo chassis e transistor smd carbonizzato.
Ignoro la causa del guasto perché non ho memoria di un momento preciso in cui ha smesso di funzionare. Né so se la causa possa essere stata il tentativo di commutare l'amplificatore con il ponticello in posizione "REQ".
Fatto sta il 2SD2211 era carbonizzato e smontandolo è venuto via anche un pezzetto di pista che univa anodo del diodo smd e superficie inferiore del transistor, lasciando esposta la vetroresina.
Ho quindi provveduto a ricostruirla con un minuscolo triangolino di foglia di rame, conservata dall'intestazione di qualche coassiale. Nella foto si vede appena il colore rosso.
Successivamente ho posizionato il nuovo 2SD2211.
Richiuso rinfrescando la pasta termoconduttiva sulle parti che ne avevano in origine e tutto ha ricominciato a funzionare.
Anche in quest'occasione il microscopio usb si è rivelato di grande aiuto, perché parliamo di ingombri di pochi millimetri quadrati.

Per ridurre la possibilità di nuovi guasti in futuro, ho previsto un cavetto dotato di optoisolatore che tuteli la radio da commutazioni che richiedano troppa corrente.

Buon 2015.