mercoledì 2 novembre 2011

La vera rivoluzione SDR


Le SDR sono accessibili al mercato amatoriale con prezzi sostenibili da diversi anni, ma il loro potenziale finora è stato solo scalfito. La maggior parte di noi le ha usate come sostituto più economico dell'analizzatore di spettro o in sostituzione dei ricevitori tradizionali, privi di manopolone ma dai filtri infinitamente configurabili.
Questo tipo d'impiego ha lasciato delusi i molti che non capivano come ci fosse altro in prospettiva: cosa c'era di così incredibile? Il dover tenere acceso il pc per farla funzionare?
I veri sviluppi tardavano ad arrivare, ma il 2011 mi pare rappresenti un vero momento di svolta. Spuntano  come funghi applicazioni la cui essenza sfrutta finalmente l'incredibile riconfigurabilità dei dispositivi. Qualche esempio? Un analizzatore di segnali Tetra che funziona su hardware low cost come il FUNCube Dongle (no, non ci si può ascoltare la Polizia!), un misuratore di propagazione basato sulle ionosonde, demodulatori di modi digitali tradizionali che si agganciano direttamente alla SDR e applicativi alternativi per piattaforme hardware finora un po' represse dai produttori.
I movimenti sono un po' scoordinati, visto che il software è disponibile a scacchiera tra sistemi operativi e ricevitori diversi, ma presto i gap verranno colmati, rendendo trasparente -fatti salvi i limiti hardware- la piattaforma impiegata come frontend.
Al tempo stesso i prezzi tendono ormai al popolare, con qualcosa di molto simile al FunCube o ricevitori ADS-B visti sotto i €100 e un'elenco infinito di soluzioni per le hf.
Insomma le condizioni sono ottimali e le prime scintille si sono già viste, ma il 2012 si prospetta veramente foriero di grandi cose per noi radiocuriosi.

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