venerdì 17 dicembre 2010

Una verticale da vacanza

Poco prima delle maggiori feste comandate (Natale, Pasqua...) vengo preso dalla smania di equipaggiarmi per fare radio in trasferta. In passate occasioni ho usato un dipolino rigido caricato con prese variabili per la scelta delle bande, ma la soluzione non è molto comoda quando si possa operare da una posizione non proprio campale. L'idea della canna da pesca non risonante con un-un alla base non mi convince troppo, ma penso che la canna in sé come supporto sia un'ottima base di partenza. Ho pensato quindi ad un sistema con radiatore in filo elettrico e trappole in cavo coassiale da incastrare o appendere su di essa, in una soluzione leggera e veloce da installare al tempo stesso.
Il supporto in mio possesso è da 7 metri (massima lunghezza disponibile presso noto grande magazzino di articoli sportivi), su cui intendo far stare elementi per 10, 15, 20 e 40, questi ultimi ottenendo la risonanza con una piccola bobina di carico.

Fase 1: le trappole
Per compatibilità con le dimensioni generali del progetto le trappole sono realizzate in cavo coassiale RG174: secondo esperienze leggibili in rete l'isolamento è sufficiente per i 100w canonici. Come supporto per avvolgerle ho impiegato del tubo in pvc per impianti elettrici di diametri compresi tra i 16 ed i 32mm.
Le dimensioni si possono calcolare con il software CoaxTrap di VE6PY. Consiglio di verificare la risonanza dei valori di L e C suggeriti attraverso una delle utility di Radioutilitario, in modo da evitare di impazzire come è successo a me quando ho fatto i calcoli inserendo i decimali della frequenza desiderata usando il separatore sbagliato (punto/virgola).
Qualche altra lezione imparata: 
  • non tutti gli RG174 hanno la stessa capacità per metro: il software di calcolo non per nulla specifica il "Belden". Ho avuto dei buoni risultati con uno marchiato Accor, che sembra essere realizzato abbastanza bene. Al contrario un altro spezzone che avevo in casa, dalla calza non altrettanto fitta, non portava agli stessi risultati, con una trappola che non voleva saperne di risuonare.
  • quando manchi "capacità" si può aggiungere uno spezzone di coassiale in parallelo alla trappola: grossomodo 1pF per centimetro, ma tenendo conto della nota sopra
La risonanza delle trappole l'ho misurata con l'analizzatore d'antenna AW-07 (simile ai più famosi MFJ-259 ecc.), che innestando un'induttanza sulla presa d'antenna può funzionare stile grid-dip meter: la frequenza di risonanza è data dal minimo ROS. Alcuni siti consigliano di tarare le trappole leggermente fuori dalla banda d'interesse, ma non mi è chiarissimo quanto lo scostamento debba essere.
Ora ho il supporto e una serie di fili e trappole: se il meteo sarà clemente spero di poter fare l'assemblaggio con le relative tarature nei prossimi giorni.

domenica 28 novembre 2010

USuRPato

Infine ho ceduto alle tentazioni da sperimentatore curioso e acquistato la USRP. Come menzionato in passato non è assolutamente un oggetto "plug & play", ma piuttosto l'equivalente nel secondo millennio di un sacchetto di componenti con cui costruire la propria radio. Il passaggio non è semplice per chi venga dal mondo delle radio come utente piuttosto che come ingegnere.
Non parliamo dell'assenza di manopole o bottoni, ma di qualcosa a livello assai più basso: per costruire un filtro non ci sono induttanze da avvolgere e compensatori da tarare, ma funzioni matematiche da popolare con parametri che, nella migliore delle ipotesi, la maggior parte di noi al massimo ricorda menzionati sul Neri.
USRP e Geremia
A questo si aggiunge la confusione tipica del mondo open source: documentazione mai scritta o riferita a versioni obsolete, messaggi d'errore criptici e ore intere passate leggendo le mailing list alla ricerca di una dritta.
Per agevolare chi vorrà imbarcarsi nella stessa impresa sto pubblicando i miei appunti su www.tarapippo.net. Sono in inglese perché non mi aspetto molto pubblico italiano -in fin dei conti sono state vendute poche migliaia di unità in tutto il mondo- ma sono a nauralmente a disposizione di chi volesse contattarmi per scambio di idee ed esperienze.

domenica 21 novembre 2010

GnuAIS su Google Maps

Qualche tempo fa avevo scoperto GnuAIS la cui interfaccia grafica però non voleva saperne di funzionare, così ho deciso di sfruttare i dati archiviati nel database locale per rappresentare la posizione delle navi su Google Maps.
Disponendo di una piattaforma LAMP (Linux, Apache, MySQL e Perl) sono bastate poche righe di Perl per far parlare tre moduli che fanno tutto il lavoro.
Il risultato è senz'altro soddisfacente per l'impegno richiesto.
Codice e qualche spiegazione in più sono disponibili su www.tarapippo.net

domenica 10 ottobre 2010

ARDF, la "caccia alla volpe" incruenta

Volete far tornare bambini qualche decina di signori di età che arrivano a sfiorare gli 80 anni? Niente di meglio di una bella "caccia alla volpe" come quella organizzata dalla sezione ARI di Roma il 10 Ottobre. Ospitata in una location stupenda, la gara si è svolta in 80 e 2 metri, popolando campi e boschetti di personaggi con apparecchiature dall'aspetto che ricordano tanto i B movie di fantascienza e alla ricerca di  trasmettitori  che  segnalano la propria sigla identificativa ad intermittenza. Le "volpi" erano ben nascoste nella vegetazione, roba da arrivare praticamente a calpestarle senza vederle. Io ho realizzato in modo vagamente blasfemo il progetto proposto sul "Bigino 2009", terminando la costruzione alle 22 della sera precedente la gara. Nessuna possibilità di taratura... e persino grossi dubbi sull'effettivo funzionamento. Alla fine l'ho usata soltanto per la sezione "ferrite", senza sfruttare l'effetto cardioide dato dallo stilo e accoppiata al fido 817. E' stato inoltre molto utile l'attenuatore proposto da IZ0HHH
Risultato? Un dignitosissimo 5° posto e un sacco di divertimento.
Complimenti all'ARI Roma per l'organizzazione.

venerdì 23 luglio 2010

GSM cracking

E' stato rilasciato al pubblico il tool con cui nel Dicembre scorso il team A5/1 aveva annunciato di aver forzato la cifratura in uso sulla telefonia GSM. E' un comunicato tecnico e scarno che spiega come serva una macchina piuttosto potente che fa un "brute force attack" impiegando qualche Tb di tabelle precompilate (ci sarà un motivo per cui la NSA è il più grosso consumatore al mondo di hard-disk!).

Questo articolo sull'edizione australiana di PCWorld spiega qualcosa in più.

Le lavorazioni si possono fare quando si disponga del segnale tradotto in sequenza binaria. Per l'acquisizione finora si sono appoggiati a hardware USRP (e chi ci abbia avuto a che fare sa quanto potente ma difficile sia da usare) ma sperano in un prossimo futuro di poter usare dei cellulari modificati, visto che costano praticamente niente.

Insomma niente alla portata del ficcanaso che si avvicini a questo mondo in maniera casuale.

domenica 11 luglio 2010

Lazy Ham 2010

A Roma la temperatura sfiora 40° e anche quest'anno cerco un po' di refrigerio con i "radio picninc". Con il tempo sto affinando l'equipaggimento nell'ottica di comfort e portatilità. Stufo di appollaiarmi a terra ed alzarmi per ogni puntamento dell'antenna, ecco la vera poltroncina da radioamatore pigro: mast a portata di mano, ombrellone aggiunto sullo schienale per tenere freschi radio e operatore, supporto ergonomico per l'ft817.
Da queste parti direbbero "e chi mi ammazza?". Peccato che l'inaugurazione non sia stata accompagnata da buona propagazione per il contest Lario 50MHz: la scorsa settimana il loop per i 6mt era fuori uso e sentivo tutta Europa molto forte con la yagi per i 144. Oggi poco e niente: purtroppo con 5w e un semplice loop non si riescono a lavorare stazioni in tropo con segnali a 0. Ci sono stati brevissimi sprazzi verso Nord e Sud ma poca roba, tanto che anche i soliti big non raggiungevano i 100 qso a un paio d'ore dalla fine del contest.
Vabbeh, già godersi la frescura in collina e non sudare è un bel premio.
Il nome "Lazy Ham" dato alla sedia naturalmente si rifà alle poltrone americane superaccessoriate fatteci conoscere da Joey di Friends.

giovedì 1 luglio 2010

D-Star illegale in Francia


Lo scorso 12 Aprile l'ARCEP (Autorità per le Comunicazioni in Francia) ha negato la prosecuzione su base generalizzata della sperimentazione in D-Star sulla base di queste considerazioni:
  1. in Francia non è previsto che gli impianti amatoriali siano interconnessi a reti pubbliche di comunicazione (leggasi internet), caratteristica invece alla base dell'interconnessione tra ripetitori D-Star;
  2. le comunicazioni instradate su rete pubblica sono decifrabili solo con un software proprietario: quindi non sono nel linguaggio in chiaro previsto per i radioamatori e ciò pone qualche rischio per la sicurezza nel momento in cui le Autorità non possono monitorarle;
  3. il fatto che il protocollo di codifica della voce sia una soluzione commerciale fa venire meno i presupposti di studio ed accrescimento individuale senza alcun interesse di natura economica previsti dal ruolo del radioamatore nel Codice francese, inserendo una componente commerciale.
Prego volermi scusare se la mia interpretazione del francese non fosse del tutto corretta. Il testo originale è a questo link.

Il Codice delle Comunicazioni italiano è di formulazione piuttosto simile nelle parti rilevanti al parere, che mi sento di condividere almeno in parte dei principi (cfr. anche questo post di qualche tempo fa), quali che siano le vere ragioni dietro alla decisione. La discussione su Slashdot offre diversi spunti dietrologici.

DRAF - Digital Radioamateur France L'associazione ha promosso una raccolta di firme per appellarsi alla decisione dell'Autorità francese: sul sito ci sono tutti i dettagli. Io senz'altro non la firmerò.