Lo scorso 12 Aprile l'ARCEP (Autorità per le Comunicazioni in Francia) ha negato la prosecuzione su base generalizzata della sperimentazione in D-Star sulla base di queste considerazioni:
- in Francia non è previsto che gli impianti amatoriali siano interconnessi a reti pubbliche di comunicazione (leggasi internet), caratteristica invece alla base dell'interconnessione tra ripetitori D-Star;
- le comunicazioni instradate su rete pubblica sono decifrabili solo con un software proprietario: quindi non sono nel linguaggio in chiaro previsto per i radioamatori e ciò pone qualche rischio per la sicurezza nel momento in cui le Autorità non possono monitorarle;
- il fatto che il protocollo di codifica della voce sia una soluzione commerciale fa venire meno i presupposti di studio ed accrescimento individuale senza alcun interesse di natura economica previsti dal ruolo del radioamatore nel Codice francese, inserendo una componente commerciale.
Prego volermi scusare se la mia interpretazione del francese non fosse del tutto corretta. Il testo originale è a questo link.
Il Codice delle Comunicazioni italiano è di formulazione piuttosto simile nelle parti rilevanti al parere, che mi sento di condividere almeno in parte dei principi (cfr. anche questo post di qualche tempo fa), quali che siano le vere ragioni dietro alla decisione. La discussione su Slashdot offre diversi spunti dietrologici.
DRAF - Digital Radioamateur France L'associazione ha promosso una raccolta di firme per appellarsi alla decisione dell'Autorità francese: sul sito ci sono tutti i dettagli. Io senz'altro non la firmerò.
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