Recentemente sono comparse sul mercato del surplus un certo numero di radio portatili TETRA Puma2 della OTE/Marconi. Le voci sono che provengano dalla miliardaria (in vecchio conio) rete Alitalia, che -sempre si dice- non sarebbe mai stata molto funzionante.
Qualcuno con un'atteggiamento irrazionale potrebbe quasi pensare che porti sfiga, visto che la precedente ondata di radio TETRA vista sul mercato dell'usato proveniva dal fallimento del Millennium Dome di Londra.
La sfiga non c'entra nulla, però qualche riflessione in più sul peso dell'investimento forse si poteva fare: le nuove reti digitali hanno caratteristiche di flessibilità e sicurezza senz'altro interessanti, ma giustificano i maggiori costi?
In un mondo che, con l'aiuto della crisi economica, sta riscoprendo il "good enough" in molti casi una normale infrastruttura analogica, casomai trunked, raggiunge lo stesso lo scopo.
Nel frattempo Alitalia incrocerà nuovamente i propri destini con TETRA, dato l'accordo siglato qualche mese fa da Aeroporti di Roma per sostituirequella attuale, credo basata sul DECT.
Tornando alle radio, un paio di parole di cautela sono necessarie: ammesso che siano funzionanti (il non testato specie su eBay ormai è quasi sinonimo di "sacchetto di rottami"), come hanno già imparato gli acquirenti delle Dolphin del Dome, non è assolutamente detto che ci si possa fare qualcosa. Perché le radio possano almeno comunicare tra loro devono essere programmate per ignorare l'affiliazione ad una rete. Né al momento sembrano troppo rosee le prospettive per giocare a riprogrammarle, perché non sembra esserci documentazione pubblicamente disponibile in giro. Certo, rimane sempre la possibilità di interpellare il costruttore per acquistare software e hardware di programmazione, ma in genere il prezzo di listino ha un numero di zeri poco consono al mercato hobbystico. La frequenza operativa dovrebbe essere in banda 460MHz, da Piano Nazionale Frequenze.
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